Dalle celebri frasi latine che ne scandiscono i momenti cruciali agli episodi storici più singolari, un viaggio nel cuore della tradizione che porta alla scelta del Successore di Pietro.
Quando la Sede Apostolica diventa vacante, per morte o rinuncia del Pontefice, gli occhi del mondo si rivolgono verso la Città del Vaticano. Lì, all'interno della Cappella Sistina, si svolge uno dei processi elettivi più antichi, segreti e solenni del mondo: il Conclave. Un rito millenario che affonda le radici nella storia della Chiesa, intriso di spiritualità, ma anche, come vedremo, di episodi umani e curiosità storiche.
Cos'è il Conclave? Alle radici dell'elezione Papale
Il termine "Conclave" deriva dal latino "cum clave" (con la chiave), a indicare la condizione di isolamento e chiusura in cui i Cardinali elettori si riuniscono per scegliere il nuovo Papa, Vescovo di Roma e Successore di San Pietro. Questa pratica di segregazione fu introdotta formalmente nel XIII secolo per accelerare le elezioni papali, spesso protratte per mesi o anni a causa di divisioni interne e ingerenze esterne.
Oggi, hanno diritto di partecipare al Conclave tutti i Cardinali che non abbiano compiuto l'80º anno di età il giorno prima dell'inizio della Sede Vacante. Si riuniscono nella Cappella Sistina, sotto gli affreschi di Michelangelo, e sono tenuti al più stretto segreto su tutto ciò che avviene durante le votazioni, pena la scomunica "latae sententiae" (cioè automatica).
Le frasi latine del Conclave: un rituale scandito nel tempo
Il Conclave è scandito da formule e preghiere in latino, che ne sottolineano la sacralità e la continuità storica. Ecco cinque delle frasi più importanti e il loro significato:
- "Extra omnes!" (Fuori tutti!): È il perentorio comando pronunciato dal Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie dopo che i Cardinali elettori hanno prestato giuramento nella Cappella Sistina. A questo punto, tutti coloro che non partecipano direttamente all'elezione devono lasciare l'aula, le porte vengono chiuse e inizia formalmente la segregazione del Conclave.
- "Eligo in Summum Pontificem..." (Eleggo a Sommo Pontefice...): Queste sono le parole che ogni Cardinale elettore scrive sulla scheda elettorale, seguite dal nome del porporato prescelto. La scheda viene poi piegata e portata all'altare per essere deposta nell'urna.
- "Acceptasne electionem de te canonice factam in Summum Pontificem?" (Accetti la tua elezione canonica a Sommo Pontefice?): È la domanda cruciale che il Cardinale Decano (o il Sottodecano o il Cardinale più anziano) rivolge al Cardinale che ha ottenuto la maggioranza richiesta (due terzi dei voti) e che, di fatto, lo rende Papa.
- "Quo nomine vis vocari?" (Con quale nome vuoi essere chiamato?): Subito dopo l'accettazione, viene posta questa seconda domanda al neoeletto, che sceglie così il nome pontificale con cui sarà conosciuto al mondo.
- "Annuntio vobis gaudium magnum: Habemus Papam!" (Vi annuncio una grande gioia: abbiamo il Papa!): È la celeberrima formula con cui il Cardinale Protodiacono, dalla Loggia centrale della Basilica di San Pietro, annuncia al popolo radunato in piazza e al mondo intero l'avvenuta elezione del nuovo Pontefice, pronunciando il suo nome di battesimo e quello scelto come Papa.
Episodi Curiosi e Storici dei Conclavi Secolari
Nonostante la sacralità e la segretezza, la lunga storia dei Conclavi è costellata di episodi singolari e momenti di tensione:
- Il Conclave più lungo (Viterbo, 1268-1271): Durò ben 1006 giorni, quasi tre anni. I cittadini di Viterbo, esasperati, prima rinchiusero i Cardinali nel Palazzo Papale, poi scoperchiarono il tetto dell'aula e infine ridussero le loro provviste a solo pane e acqua per costringerli a una decisione. Questo evento portò Gregorio X a stabilire norme più rigide per lo svolgimento del Conclave con la costituzione "Ubi periculum".
- Pressioni e "Jus Exclusivae": Per secoli, le grandi potenze cattoliche (Spagna, Francia, Sacro Romano Impero/Austria) esercitarono il cosiddetto "Jus Exclusivae", ovvero il diritto di veto su un candidato sgradito. L'ultimo caso noto fu nel Conclave del 1903, quando l'Imperatore d'Austria Francesco Giuseppe pose il veto contro il Cardinale Mariano Rampolla del Tindaro. L'episodio spinse il neoeletto Papa Pio X ad abolire definitivamente tale pratica.
- Le "Fumate" e i loro colori: Il segnale tradizionale dell'esito di una votazione è il fumo che esce dal comignolo della Cappella Sistina: nero (fumata nera) se non c'è stata elezione, bianco (fumata bianca) se il Papa è stato eletto. In passato, ci sono stati momenti di confusione dovuti al colore incerto del fumo, tanto che oggi si usano sostanze chimiche specifiche per garantire la chiarezza del segnale.
- Condizioni Spartane: Per accelerare i tempi, oltre all'isolamento, in alcuni Conclavi storici vennero imposte condizioni di vita particolarmente dure ai Cardinali, con pasti frugali e alloggi scomodi.
- Il Conclave "itinerante" (1314-1316): Dopo la morte di Clemente V a Carpentras (Francia), i Cardinali, divisi e minacciati da violenze locali, si dispersero. Solo dopo due anni, costretti dal futuro Re Filippo V, si riunirono e furono rinchiusi a Lione, dove elessero Giovanni XXII.
Il Conclave rimane un evento unico, un intreccio di fede profonda, tradizione secolare, diplomazia e, inevitabilmente, dinamiche umane. Al di là degli aneddoti, rappresenta il meccanismo che la Chiesa Cattolica si è data per assicurare la continuità della guida petrina, affidando allo Spirito Santo e alla responsabilità dei Cardinali la scelta di chi dovrà guidarla nel complesso scenario del mondo contemporaneo.