Massoneria e pensiero politico in Italia: la"sinistra" del Grande Oriente Democratico contro le tesi di René Guénon


di Sante Ferrulli

Nelle scienze tradizionali ogni grande autore produce, più o meno suo malgrado, uno stuolo indeterminato di ammiratori, seguaci, individui che attraverso un approccio anche solo mentale, culturale, si incamminano su una strada che alla lunga può produrre risultati che vadano ben oltre la classica sapienza libresca.

Parlando di dottrine esoteriche è indubbio che, negli ultimi 100 anni, pochi autori abbiano prodotto un interesse fuori dalle cerchie propriamente considerate iniziatiche quanto René Guénon. Seguendo uno dei più ‘cliccati’ siti internet latomistici del momento, ovvero il sito della neonata associazione Grande Oriente d’Italia Democratico (composta da membri del Grande Oriente d’Italia critici verso la decennale gran maestranza dell’ avv. Gustavo Raffi), in questa pagina web LINK, in risposta ad una e-mail inviata nel maggio scorso, in cui un ex associato del GOI presentava la sua associazione scissionistica con marcate simpatie verso l’approccio dottrinario guenoniano, ecco come i collaboratori di redazione del web-master si rivolgono:


"Caro Fratello …, innanzitutto giriamo la mail al Direttore, Gioele Magaldi. Per parte nostra, vorremmo dirti che abbiamo da tempo visitato il sito della vostra (Neo) Confederazione. E ne abbiamo tratto la consapevolezza che, pur richiamandovi insistentemente alla Tradizione, la vostra iniziativa scissionista è ‘tradizionale’ soprattutto nel senso che, da secoli, gruppi e gruppuscoli massonici, invece di “hic manere optime”, di “stare, permanere, relazionarsi con chi ha diverse impostazioni”, invece “di riunire ciò che è sparso”, preferiscono (del resto è più semplice e meno faticoso) “spargere e frammentare ciò che è unito”. Peraltro, l’insistenza sul reazionario, conservatore e anti-illuminista René Guénon, prescelto come Nume tutelare e Vate della vostra ‘creatura confederale’, ci fa pensare che, tutto sommato, le vostre (legittime) aspirazioni tradizionaliste non possono trovare adeguata soddisfazione nel tradizionale circuito massonico cui si collega il Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani. Un circuito massonico, nobilitato e caratterizzato-in secoli di storia- dalla fusione armoniosa tra speculazioni e pratiche di realizzazione iniziatica e spirituale e istanze di riforma illuminista, democratica e liberale della società civile e delle istituzioni statali. Perciò, qualora doveste sentire nostalgia per la peculiare Via Iniziatica Libero-Muratoria, tornate pure nel GOI: noi saremo lieti di accogliervi fraternamente. Ma se invece sentite maggiore attrazione per le fumose menate di Guénon (e di tanti altri) contro la presunta “degenerescenza” della Modernità (bella la società pre-moderna di ancien régime, con le sue Inquisizioni secolari ed ecclesiastiche, le sue gerarchie fondate sul sangue e la nascita, le sue ignoranze, miserie e ingiustizie sociali e politiche; e bella la società tradizionale islamica presso la quale il buon René fini i suoi giorni terreni…) allora statevene sereni nella vostra (Neo) Confederazione. A scanso di equivoci, noi non contestiamo la legittimità delle vostre scelte ed esse non ci impediscono di considerarvi nostri amati fratelli: l’importante è fare chiarezza su cosa significhi storicamente “Massoneria” e cosa è invece tipico di Confraternite iniziatiche, anche sedicenti massoniche, ma basate su fondamenti e principi inconciliabili con lo spirito libertario e democratico della Libera Muratoria (Tradizionale). La Redazione"
Francamente, mi ha molto divertito constatare come a distanza di vent’anni, tanti quanti ne sono passati da che me ne sia iniziato ad occupare, certi pregiudizi "di sinistra" o tipici di circuiti marxisti o post-marxisti siano ancora pervicacemente sostenuti in un ambiente, quello iniziatico-massonico del Grande Oriente d’Italia, che pure non solo negli ultimi venti ma addirittura 30-40 aveva avuto modo di elaborare al suo interno una costruttiva presa di coscienza sulle considerazioni per lo più critiche con cui Guénon analizzava lo stato di fatto della massoneria nei paesi occidentali; penso ad esempio a certi saggi del gran maestro onorario del GOI Carlo Gentile a fine anni ’70 inizi anni ’80. Eppure vi sono ancora persone, oltretutto conferite di una iniziazione tradizionale, che vedano nelle disamine dottrinarie delle materie esoteriche connotati sempre rimandanti a logiche di tipo sociologico, politico, e quindi connesse a ‘poteri’ di cui più o meno ci si sente compartecipi. Non si può ritenere Guénon un reazionario solo perché considera illusorio il potere legittimato ‘dal basso’, e prescindendo da valutazioni specifiche su religioni rivelate o altro; né può avere senso definirlo un anti-illuminista senza aver compreso della sua opera il contesto cui voleva inquadrare la critica alle manifestazioni che condussero nel secolo 18^ alla rivoluzione borghese. Per confutare questo, basterebbe sfogliare la raccolta di suoi articoli e recensioni “Studi sulla Massoneria” e neanche al netto dei due tomi integrali, pubblicati tra gli altri in Italia da Arktos-Oggero nel 1991. Da scompisciarsi diviene poi il pezzo in cui si vuole definire il ‘tradizionale circuito massonico cui si collega il Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani’ come “armoniosa fusione tra speculazioni e pratiche di realizzazione iniziatica e spirituale e istanze di riforma illuminista democratica e liberale ecc… ecc…”, in cui pare esplicitamente sottoscriversi la tesi secondo la quale lo scopo di unire speculativi (iniziati fondamentalmente virtuali o poco più) e operativi debba portare a produrre ‘istanze di riforma illuminata’ che dovrebbe essere oggetto per chi voglia fare politica e non fare massoneria… 


"Simboli della scienza sacra" di René Guénon

Se questo induce a credere che questi signori considerino la massoneria storica come una componente del quadro politico-istituzionale di una nazione, alla luce delle spinte disgregatrici delle società industriali e post-industriali, ben si comprende allora come le ‘fumose menate di Guénon’ se non altro ebbero modo di anticipare una certa analisi delle dinamiche latomistiche di oggigiorno. Riportiamo ( tomo II, pag. 189, op. cit.) un estratto da un articolo di Guénon giusto di 100 anni fa, tratto dalla rivista La Gnose (Conceptions scientifiques et ideal maconnique, ottobre 1911, firmato con pseudonimo Palingenius):

"La Massoneria, se è fedele ai suoi principi, deve ugualmente rispettare tutte le credenze religiose o filosofiche e tutte le opinioni scientifiche o sociali, alla sola condizione che esse siano sincere. Dogmatismo religioso o dogmatismo scientifico valgono l’uno quanto l’altro; ed è del tutto certo che lo spirito massonico esclude necessariamente ogni dogmatismo, foss’anche ‘razionalista, e questo in forza dello stesso carattere particolare dell’insegnamento simbolico ed iniziatico. Ma quale rapporto può esistere fra la Metafisica ed una qualunque affermazione dogmatica? Noi non ne scorgiamo alcuno..."
E più avanti, pag. 196:
"Ci rimane adesso da esaminare ciò che concerne le concezioni sociali; e diciamo subito che, con questa espressione, non ci riferiamo solamente alle questioni politiche, che peraltro sono, in modo evidente, fuori questione; non è a caso infatti che la Massoneria ne interdice la discussione, e si può perfino dire, senza per questo essere minimamente reazionari, che è lecito ammettere che la ‘democrazia repubblicana’ non è l’ideale sociale di tutti i massoni diffusi sui due emisferi… Dal momento che si tratta di relazioni sociali… non può trattarsi d’altro che di considerazioni basate sull’interesse materiale o su una preferenza di ordine sentimentale… Ma è possibile che l’ideale massonico si fondi su delle contingenze simili…? Noi … riteniamo che questo ideale, per essere realmente ‘l’Ideale’, deve porsi al di fuori e al di sopra di tutte le opinioni e di tutte le credenze, come di tutti i partiti e di tutte le sette, come anche di tutti i sistemi e di tutte le scuole particolari, poiché non vi è altro modo che questo per ‘tendere all’Universale … scartando ciò che divide per conservare ciò che unisce’; e questa convinzione deve essere condivisa da tutti coloro che intendono lavorare, non alla vana edificazione della ‘Torre di Babele’, ma alla realizzazione effettiva della Grande Opera della Costruzione Universale".
A voi giudicare da queste poche parole quanto Guénon possa ritenersi un fulgido esempio di atteggiamenti reazionari e conservatori, ma soprattutto autore di una fumosa menata senza pari...

la copertina dell'LP "L'era del cinghiale bianco"
di Franco Battiato - simboli

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