Sindone, Michele Allegri a Barbara Frale: "Benvenuta tra noi divulgatori" (seconda parte)


Pubblichiamo la seconda parte dell'intervento di Michele Allegri che segue al precedente post dal titolo: Sindone, Michele Allegri a Barbara Frale: "Benvenuta tra noi divulgatori"
Vediamo cosa scrive Adriano Forgione nel numero di Hera del dicembre 2007
Più avanti scrive "Va detto che lo sputo non è sempre forma di denigrazione”. Buono a sapersi: provate a sputare in faccia al vostro vicino di casa nella prossima assemblea condominiale…e dirgli che era un atto di amicizia…
“Il rinnegamento e lo sputo sulla croce che Filippo il Bello aveva manipolato e fatto passare per una prova di eresia con l’aiuto dei suoi migliori avvocati, appartenevano ad un cerimoniale segreto d’ingresso effettivamente in uso presso l’Ordine del Tempio..”
Forgione afferma che in un Ordine monastico cattolico, come quello templare, era uso avere un cerimoniale segreto per i postulanti che prevedeva lo sputo sul crocifisso ed ha pienamente ragione, perché così dice il documento di Chinon, scoperto da Barbara Frale.
Neanche il documento in questione, però, è sufficiente a far cambiare idea al Papa e a fargli rinnovare il perdono papale. Quattro anni dopo, infatti, nel 1312, con tanto di Bolla, la Vox in Excelso, Clemente afferma che:

-Re Filippo non si è mosso contro i Templari di Francia per sete di avarizia ma solo per zelo cattolico
l’Ordine si è macchiato di eresia e per questo va soppresso in maniera perpetua
è vietato a chiunque di portare insegne e simboli dell’Ordine, pena la scomunica
Questo ultimo punto ci dice che i Nuovi Templari, se si sentono cattolici, sono di fatto scomunicati.

Chiudo: la dott.ssa Frale non si deve lamentare degli “attacchi” a Lei rivolti. Vuole far parte dell’Accademia e quindi i suoi lavori devono essere esaminati da accademici e, come uso, criticati. Stia contenta di essere criticata da professori di siffatta marca, anche se non capisco perché, pur volendo stare nell’Accademia, la Frale partecipi spesso a trasmissioni tipo Voyager di Giacobbo che l’Accademia, in toto, non considera luogo di serietà storica.
Se tutto ciò non le andasse a genio, beh, c’è sempre la possibilità di passare con noi divulgatori, sempre che non l’abbia già fatto. E’ bello essere divulgatori. La gente ci riconosce per strada, non perché ci ha visto la sera prima in tv ma perchè abbiamo la lingua corta, perché non abbiamo bisogno di spazzolare le giacche dei potenti, lucidare le altrui tiare o metterci medagliette sulle nostre giacche…


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